Centro politico e culturale della Mongolia, è abitata da un terzo della popolazione complessiva, e si estende su una vasta pianura, sulle rive del fiume Tuul. È circondata dalle montagne di Bogdo-Uul a sud, dal Songino ad ovest, dal Bayan Zurkh ad est e dal Tchinggeltei a nord.
A Ulaanbaatar si possono trovare nella stessa strada edifici di epoca stalinista e monasteri buddisti. Ulaanbaatar offre al turista ricchezze storiche e culturali quali il monastero di Gandan, il monastero-museo Choijin Lama, il museo-palazzo d'inverno di Bogd Khan, il Museo di Belle Arti Zanabazar, il Museo della Storia Mongola e il Museo di Storia Naturale.
MUSEO DELLA STORIA MONGOLA
Il Museo Nazionale della storia mongola offre una panoramica generale sulla storia e sulle differenti etnie della Mongolia dall'era preistorica fino al XX secolo. La sala preistorica presenta e spiega le diverse età con utensili e copie di dipinti rupestri e di abitazioni dell'epoca.
La sezione etnografica è sicuramente la più interessante del museo. Un'intera sala è dedicata a costumi e cappelli tipici di ciascuna etnia mongola, compresi ornamenti femminili (pettini d'argento con pietre semi-preziose, orecchini, decorazioni per acconciature, ecc).
Il museo possiede inoltre una discreta quantità di antichi costumi da guerriero, armi e dipinti che risalgono all'epoca del Grande Impero Mongolo di Gengis Khan. Vi sono anche numerosi oggetti di uso quotidiano di pietra, giochi tradizionali, strumenti musicali, prodotti artigianali e utensili da cucina. L'ultima sezione è dedicata alla storia recente del paese e raccoglie numerosi documenti del XX secolo.
MUSEO DI BOGD KHAAN E PALAZZO D’INVERNO
È il più importante monumento della Mongolia dal punto di vista storico e architettonico. Il complesso è costituito da 7 templi e 20 porte di dimensioni diverse.
I templi sono stati costruiti tra il 1893 e il 1903 per l'ottavo Bogd Jivsundamba. Pochi anni più tardi è stato costruito il palazzo d'inverno in stile europeo. Poiché l'imperatore Manchu non gradì che lo stile del palazzo non rispecchiasse la sua religione, furono aggiunti ornamenti buddisti al tetto e fiori di loto dipinti sui muri. Il Bogd Khan era considerato il "re santo", perciò non solo governava, ma rappresentava anche la fede. Insieme alla regina trascorse in questo palazzo 20 inverni.
Attualmente il museo conserva intatte le stanze così com'erano a quei tempi con mobili, suppellettili, strumenti musicali e oggetti usati nelle cerimonie religiose appartenenti al Bogd Khan e a sua moglie. Potrete inoltre vedere troni, costumi con ricami d'oro o pelliccia di volpe, vasi preziosi, l'acconciatura della regina per le grandi occasioni, una gher ricoperta di ben 150 pelli di leopardo, e altre cose ancora.
All'interno dei templi potrete ammirare una stupenda collezione di dipinti, tankha (pitture su tessuto) e sculture che risalgono a partire dal XVII secolo fino al XX.
In particolare è molto interessante la collezione delle opere di Zanabazar, una raccolta di statue di soggetto religioso realizzate in bronzo dorato.
MONASTERO DI GANDAN
Costruito nel 1810 e distrutto in parte dai Russi negli anni '30 – '40, è stato ricostruito recentemente.
Il monastero di Gandan ha riaperto nel 1970 con 100 monaci e a quell'epoca era l'unico in funzione.
Nel tempio centrale (il “Migjid Janraisig”) si trova l'imponente statua di Janraisig, il più grande Buddha di tutta l'Asia centrale e orientale. La statua di Migjid Janraisig era stata costruita nel 1911 per celebrare la conquista dell'indipendenza dalla Cina, ma fu distrutta dai comunisti nel 1938.
Il tempio è stato restaurato e riaperto al pubblico nel 1996, con una nuova statua realizzata grazie alle donazioni dei devoti buddisti. È alta 26,5 metri e pesa 90 tonnellate! È stata realizzata con rame, argento e oro provenienti dalle miniere di Erdenet, ed è decorata da 2100 pietre preziose.
Intorno alla statua sono sedute 1000 statuette che rappresentano il dio Ayush. Come prevedono i canoni dell'architettura religiosa, davanti alla statua sono stati posti due leoni di pietra che hanno la funzione di proteggerla. Il monastero di Gandan rappresenta attualmente un centro molto importante per il buddismo mongolo. Se visiterete il monastero di mattina, potrete ascoltare i giovani monaci che cantano. È un luogo splendido che infonde serenità!
MUSEO DI STORIA NATURALE
Il Museo di Storia Naturale è stato fondato nel 1924 e ampliato nel 1997, ed è uno dei più antichi musei del paese.
All'interno del museo si trovano diverse sezioni:
Geografia con foto e carte della Mongolia che ne spiegano il clima e i
paesaggi.
Geologia con esempi dei vari tipi di minerali che si trovano nel paese
e una spiegazione sui vulcani.
Flora e fauna con esempi di animali imbalsamati, tra cui il raro orso del Gobi e il cammello selvatico, uccelli e pesci che permettono di farsi un'idea su quanto sia ricca la fauna in Mongolia. vi sono inoltre animali imbalsamati provenienti da tutto il mondo. Per ogni animale è indicato il luogo in cui vive, di cosa si nutre, e altre informazioni.
Paleontologia, che è la sezione più importante. Ci sono uova fossili e ossa dei dinosauri che vivevano nel deserto del Gobi circa 60-70 milioni di anni orsono, e due impressionanti scheletri del gigantesco carnivoro Tarbosaurus e del Saurolophus, antenato dell'ornitorinco.
Dei sette tipi di dinosauri conosciuti attualmente, cinque sono stati scoperti in Mongolia con il ritrovamento di ossa fossili.
MUSEO DI CHOIJIN LAMA
Edificato negli anni 1904-1908, è rimasto attivo come centro spirituale e di preghiera fino al 1938, e costituisce uno dei più grandi esempi di architettura religiosa in stile cinese presenti in Mongolia. È composto da 5 templi separati tra loro da 5 arcate finemente decorate.
Prima ancora di aver varcato la soglia, si noterà che l'ingresso è protetto da un robusto muro, difesa simbolica del luogo sacro contro i cattivi influssi, ornato di affreschi che narrano la vita del Buddha. Conviene poi soffermarsi ad ammirare la lunga serie di dipinti che adornano con grande ricchezza le travature esterne. Il primo tempio che si incontra all'interno è quello dedicato a Maharaja (Maharajyn Sum), la cui entrata è protetta da quattro grandi figure dire guardiani. Il secondo padiglione, Goi Sum, è il principale dei cinque templi: sul davanti sorge una statua dorata del Buddha, accompagnata dal lama Choijin, a cui è dedicato il tempio. Sulla destra è conservata la mummia di Enzonhamba Baldanchoimbol, che fu il suo maestro. Si possono osservare qui numerosi oggetti sacri, e i bellissimi tankha, pitture su tessuto, comuni nel mondo tibetano, con le immagini di divinità. Entrando, nella sala sulla sinistra sono esposte alcune delle maschere tradizionali che erano usate durante la danza del tcham per incutere terrore negli spettatori. Alle spalle della prima sala si entra in una seconda di nome Gonhon: in questo luogo si ricorda come il lama Choijin fosse solito raggiungere l'estasi. Ritornando all'esterno si raggiungono altri due edifici, più piccoli: il terzo e il quinto tempio. Il terzo, Zuugyn Sum, fu costruito in onore del Buddha ed è ornato da numerose sculture che illustrano la vita di Sakyamuni, il fondatore del buddismo. Il quinto tempio, Amagaiangyn Sum, ha i muri ricoperti di bassorilievi raffiguranti sedici apostoli del buddismo, e contiene numerose opere scultorie fra cui un autoritratto del più famoso artista nazionale, il religioso Zanabazar. Un piccolo sentiero acciottolato circonda questo tempio e conduce, attraverso una porta che si apre in un muro di mattoni, a quello che è considerato il quarto tempio, Yadamyn Sum; questo edificio non sorge vicino agli altri perché il suo accesso era vietato ai semplici credenti, e solo gli iniziati ai riti segreti del tantrismo potevano entrarvi. Al suo interno sono conservate le immagini di numerose divinità tantriche. In questo piccolo tempio non è generalmente consentito l'ingresso ai turisti.
MUSEO DI BELLE ARTI ZANABAZAR
Il Museo di Belle Arti è stato fondato nel 1966.
Nella prima sala sono esposti dipinti rupestri provenienti dalle caverne, interessanti oggetti – per esempio tappeti fatti a mano - che rappresentano la storia della Mongolia nei suoi momenti di ascesa e di caduta.
Nella seconda sala si trova una collezione di tankha. “Tankha” è una parola tibetana che indica il dipinto che ritrae le divinità buddiste, contraddistinto da una splendida armonia di linee e colori e dall'utilizzo di pigmenti minerali sul cotone.
La terza sala è dedicata a ricami di stile mongolo del XIX e XX secolo. Simili ai tankha per stile e contenuto, mettono in risalto il contrasto tra i colori dei ricami di seta e quelli degli intarsi di pietre preziose.
Molto particolari sono inoltre le maschere di cartapesta e corallo, i costumi, gli oggetti per i rituali religiosi e gli strumenti musicali.
Molto interessante è anche l'esposizione sulla “Khuree Tsam”, una cerimonia di origine indiana che si è svolta in Mongolia dal 1811 al 1937 e consiste in una rappresentazione di divinità adirate con danze, costumi e maschere. Esse dovevano “allontanare ogni male e portare fortuna”, mescolando il rituale religioso alla creatività artistica.
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